Cos’è l’autotutela

Nel caso la richiesta di pagamento inviata per avviso da parte di Equitalia oppure contenuta all’interno della cartella sia ritenuta non congrua, è possibile chiederne l’annullamento direttamente all’ente stesso oppure ad un giudice; oppure ancora è possibile chiedere ad Equitalia di sospendere la cartella, facendo da tramite con l’ente creditore per l’annullamento.

Tra i mezzi più importanti per ottenere un annullamento c’è proprio l’autotutela: grazie a questa è infatti possibile richiedere di sospendere le cartelle esattoriali ritenute illegittime, in modo da poter ottenere un supplemento di verifica da parte di Equitalia, in modo da riuscire a ricevere nel tempo un annullamento.

Con la richiesta di autotutela è possibile chiedere all’ente creditore di correggere l’errore: se l’ente riconoscerà l’inesattezza, invierà lo “sgravio”, ordinando l’annullamento del debito, permettendo ad Equitalia di cancellare la cartella.

Come funziona l’autotutela

Quando il contribuente è in debito con l’agente che si occupa della riscossione, può presentare una istanza, purché la richiesta parta entro 90 giorni dal ricevimento della cartella di pagamento, oppure di un atto cautelativo, come può essere un fermo amministrativo, oppure un atto esecutivo, come può essere l’atto di pignoramento.

In questa istanza è possibile richiedere la sospensiva, ed è possibile farlo quando si ritengono illegittimi i provvedimenti, oppure che questi siano già soggetti a decadenza oppure prescrizione, o nel caso, non fosse più possibile esigerli; per poter fare questa richiesta, è necessario presentare le ragioni di questa, dopodiché si potrà procedere alla sospensione.

Per questa istanza Equitalia sospende la riscossione e di seguito invia tutta la documentazione all’ente che ha emesso la contestazione, che dovrà stabilire se la richiesta è legittima. La somma è automaticamente annullata nel caso non arrivi una risposta entro 220 giorni dalla presentazione della domanda di autotutela.

Come richiedere l’autotutela

Nel caso il contribuente ritenga illegittimo il provvedimento,  è possibile richiedere l’annullamento, per farlo è necessario compilare il modello istanza autotutela Agenzia delle Entrate, in modo da chiedere all’Amministrazione finanziaria il riesame dell’atto.

Quando si richiede l’autotutela

I casi più frequenti per i quali si ritiene un provvedimento illegittimo sono:

  • Errore di persona;
  • Errore di calcolo oppure logico;
  • Errore sul presupposto dell’impresa;
  • Imposizione doppia;
  • Mancata considerazione già eseguiti regolarmente;
  • Mancanza della documentazione presentata in precedenza;
  • Errore materiale del contribuente, facilmente individuabile;
  • Sussistenza di detrazioni non concesse regolarmente.